Frutta Martorana metodo a freddo

La ricetta della frutta Martorana metodo a freddo“, il procedimento per preparare questi dolci deliziosi in poco tempo. Ho già scritto della frutta martorana realizzata con il procedimento a caldo adesso invece ti spiego come la preparo con il procedimento a freddo ma  prima ti racconto un po’ di storia legata a questi dolci doni.

                                                                La frutta Martorana nel mondo

La frutta martorana è un dolce tipico della Sicilia, famoso in tutto il mondo per la sua bellezza e il suo gusto unico.

Si tratta di piccole palline di marzapane, fatte a mano dalle abili mani dei pasticceri siciliani, che vengono poi colorate e modellate per assomigliare alle diverse varietà di frutta.

E’ un’opera d’arte culinaria, spesso utilizzata come decorazione per matrimoni e altre occasioni speciali.

Il dolce è diventato così famoso che oggi viene esportato in tutto il mondo e viene apprezzato da molti come un simbolo della cultura siciliana e della sua deliziosa cucina.

La frutta martorana è anche una testimonianza dell’abilità e della creatività dei pasticceri siciliani, che riescono a creare vere e proprie opere d’arte con la pasta di mandorle e i colori naturali dei frutti.

Se visiti la Sicilia, non puoi non assaggiare questo dolce meraviglioso e ammirare la bellezza dei piccoli frutti, che sembrano vere e proprie opere d’arte. Se desideri ordinarla, contattami alla mail: powerbook66@hotmail.com

Ecco alcune ricette:

  • DifficoltàMedia
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione3 Ore
  • Tempo di riposo10 Minuti
  • Porzioni1 kg
  • CucinaItaliana

Ingredienti per preparare la frutta martorana

1 kg farina di mandorle
370 g Zucchero a velo
35 g Glucosio
70 ml Acqua
4 gocce essenza di mandorla (amara)

Strumenti

Ti consiglio di procurarti gli stampini in gesso, non usare quelli in silicone.

Preparazione della frutta martorana

Prendi un recipiente e versa al suo interno la farina di mandorle.

Aggiungi lo zucchero a velo,

lo sciroppo di glucosio e infine…

le gocce di essenza di mandorla amara.

Prendi l’acqua ed inizia a bagnare gli ingredienti. Lavora con le mani l’impasto. Considera che in pochi minuti la palla di impasto sarà pronta. Non versare subito tutta l’acqua perché potrebbe essere in eccesso. In alcune ricette la quantità di acqua è di 200 ml per 1kg di farina di mandorle.

Dipende dal tipo di mandorle che si utilizzano e da come riescono ad assorbire i liquidi. Non appena il panetto sarà pronto lascialo riposare così come si fa con la pasta fresca…

dopo circa 30 minuti, inizia a formare la frutta martorana. Chiaramente ti servono gli stampini. La tradizione li consiglia in gesso (non acquistare stampi in silicone per questa preparazione).

Fodera con la pellicola alimentare uno stampino (questo è quello per dare la forma di mandarino).

Inserisci all’interno un po’ di impasto fino a riempire lo stampino. Ricopri l’impasto esterno con un lembo della pellicola alimentare. Ruota di 180° lo stampino pressandolo sul piano d’appoggio al fine da far imprimere sull’impasto la forma dello stampo.

Ed ecco come si presenterà la frutta martorana quando avrai sollevato la formina (in questo caso lo stampino è quello della fragola).

Ritorniamo al mandarino, libera dalla pellicola alimentare la frutta martorana e, con l’aiuto di un cutter, taglia l’impasto in eccesso.

Ripeti i passaggi per tutto l’impasto e lascia la frutta martorana scoperta per almeno due giorni prima di procedere alla pitturazione. La pitturazione va fatta a pennello con colori in polvere che vanno sciolti in acqua oppure con aerografo con colori adatti a questo strumento. Che ne dici di questa ricetta della tradizione Siciliana? Io mangio la frutta martorana a fine pasto con una fettina di pane. Adorabile!

Con affetto Mirandolina

Un po’ di Storia

La Frutta Martorana, conosciuta anche con il nome di Marzapane vanta origini arabe (XIII-XIV).

Infatti Il marzaban era una scatola in legno utilizzata per conservare importanti documenti o per inviare dolcetti realizzati con mandorle, zucchero ed altro. La sagoma della scatola faceva sì che i dolci avessero la forma di panetti: da qui il nome marzapane.

A Palermo nel 1193, la Nobildonna Eloisia Martorana, fece costruire  un Monastero Benedettino accanto ad una Chiesa (Santa Maria dell’Ammiraglio) ed all’annesso Convento. In suo onore tutto il complesso prese il nome di Martorana e così anche i dolcetti preparati dalle Suore del Convento.

Secondo la storia, pare che il giardino del Convento avesse degli ortaggi e degli alberi da frutto molto belli e generosi. Sembra che il Vescovo volle visitare questo giardino ma scelse la festa di Ognissanti che cade il primo di novembre.

Le suore per rendere il giardino ricco di frutti, prepararono con il marzapane la Frutta Martorana e la colorarono al fine di abbellire il giardino per la visita del Vescovo. Ecco perché dalle mie parti, il giorno dei morti si usa comprare un vassoio di frutta martorana.

Se ci sono riuscita io, puoi farlo anche tu 😉

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